20 August 2021

SMARTWORKING: Lavorare in campagna con i comfort della città

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SMARTWORKING: Lavorare in campagna con i comfort della città

Lo smartworking ovunque e comunque: sempre più acquirenti cercano l’abitazione in campagna

 

Il Covid ha rivoluzionato le nostre abitudini di vita. Il 28.mo Forum organizzato da Scenari Immobiliari a Santa Margherita Ligure, intitolato Après le déluge, ha voluto sottolineare come il settore immobiliare sia previsto in ripresa nel medio periodo, mentre è indicato ancora stabile per il prossimo anno, con compravendite in moderato aumento nel comparto residenziale: i prezzi, però, resteranno fermi. Nei primi sei mesi del 2020, il mercato ha visto un calo del 29%, mentre, dopo la riapertura, quando è stato possibile tornare a visitare le case in sicurezza, ha visto un trend positivo dal mese di giugno. Secondo un sondaggio realizzato per il Forum, quasi la metà (44%) degli imprenditori e manager intervistati durante il Forum di Scenari Immobiliari prevede che il sistema economico italiano migliorerà leggermente nel corso del prossimo anno, mentre poco meno di un terzo (30%) stima un suo leggero peggioramento.  umentano invece gli ottimisti nel medio periodo (3-5 anni): più di 5 su 10 degli intervistati ipotizzano un piccolo miglioramento, mentre 2 su 10 una certa stabilità. 

 

Il giornalista Maurizio Ricci di Repubblica, in un articolo del 12 settembre, scrive: “Il momento attuale per comprare casa appare dunque favorevole, grazie ai tassi di interesse che continuano a girare sui minimi storici, alle quotazioni in fase di correzione e – soprattutto – in previsione di una loro prossima ripresa.” Lo smartworking ha suscitato favori e pareri contrari, ma i sociologi ci dicono che sarà il futuro del lavoro, almeno per una parte della settimana. Il caso di Milano, che registra un calo di affitti per studenti e lavoratori che restano nelle loro città di origine per studiare e lavorare da remoto, è emblematico. «Dobbiamo fare una legge. Il 24 settembre con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo  abbiamo convocato una riunione con le parti sociali per ragionare sul futuro dello smart working che come tutte le innovazioni  presenta rischi e e grandi opportunità» ha annunciato la sottosegretaria  al Lavoro Francesca Puglisi. Per chi opera da free lance, il “lavoro agile” è da sempre stata la migliore soluzione: si lavora quando e dove si vuole, ottenendo risultati rapidi e soprattutto con costi contenuti. Diverso il caso dello smartworking vero e proprio, dove si hanno ore prestabilite per stare al computer, magari controllati da remoto e lavorando in team. E non è sempre facile conciliare i tempi e modi della vita domestica – figli in casa, anziani genitori da gestire, animali domestici simpaticamente invadenti – con un orario ed una tabella da rispettare. Certo è che i vantaggi del lavorare in mobilità sono diversi: ormai, possiamo mandare mail anche dalla metropolitana, da qualche anno connessa alla rete, o da una collina verdeggiante.

 

Il lavoro domestico è destinato a rivoluzionare il nostro modus vivendi: niente più caffè al volo, ma una buona colazione al computer, niente code in autostrada, niente vecchietti con il cappello che procedono a 20km/h su un’utilitaria, in una strada a senso unico. Senza contare l’abbattimento dei costi di  spostamento e pranzi fuori casa: per chi lamentasse l’eventuale crisi della ristorazione, sappiate che hanno inventato l’home delivery, per un pranzo veloce e già pronto anche al proprio domicilio. Cosa comporta tutto questo, sul piano del mercato immobiliare? Chiaramente, si modificherà lo spazio vitale in cui le persone sceglieranno di vivere (ne parleremo in un altro articolo). E non parlo del semplice Feng Shui. Arredare la casa secondo criteri di piacevolezza e rilassamento non basta più: è necessario riorganizzare gli spazi, cercando di tenere ben distinte le zone del lavoro e quelle del relax. Aprire le porte letteralmente al lavoro nella propria casa, vuol dire anche “sfondare” delle pareti, intendendo con questo il concetto di avere spazi all’aperto in cui vivere e lavorare in un nuovo ventilato lockdown. Per evitare loculi di pozzettiana memoria, in cui ogni cosa- taaac!- è a portata di mano in 20mt2, le persone sono alla ricerca di spazi più ampi, magari anche al di fuori delle grandi città che, strano a dirsi, in realtà ricoprono solo il 3% della superficie terrestre. La richiesta di immobili (casali, ville, vecchi monasteri rivisitati) in zone di campagna andrà sempre più crescendo.

 

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